L’amministrazione di un condominio a Torino, Milano, Roma o qualsiasi altra grande città richiede grandi capacità gestionali da parte dell’amministratore condominiale. Nelle città di maggiori dimensioni, infatti, gli amministratori si trovano a dover fare i conti con complessi edilizi di grande entità, motivo per cui i problemi relativi alla coordinazione delle strutture sono sempre dietro l’angolo. Le questioni che gravano maggiormente sulla gestione di tali strutture variano dalle problematiche economiche sino alle diatribe tra condòmini, portando l’amministratore a dover risolvere diversi grattacapi ai fini della gestione e dell’organizzazione dei vari complessi. Ma è soprattutto sul piano economico che colui che ha in gestione il condominio si trova a dover sbrogliare nodi particolarmente intricati. L’amministratore, oltre a indire le assemblee di condominio e a gestire altri aspetti relativi alla convivenza nella struttura, è incaricato di provvedere alla gestione economica dell’intero complesso edilizio. Ciò significa avere a che fare con ingenti somme di denaro, soprattutto nel caso in cui il condominio sia di grandi dimensioni e caratterizzato da un ampio numero di unità abitative. Un esempio classico è dato dalla riscossione delle spese condominiali, operazione demandata in toto all’amministratore stesso. Tuttavia, è proprio in questi frangenti che egli si trova a dover gestire le questioni più delicate. Spesso, infatti, può capitare di trovarsi di fronte a problemi di natura economica legati al mancato pagamento delle spese del condominio. In questi casi si parla generalmente di morosità, vale a dire il ritardo nell’adempimento di un’obbligazione da parte del soggetto interessato dalla stessa. Non sempre, però, la morosità è dovuta a un comportamento inadeguato da parte dei condòmini.

  • Morosità incolpevole: le normative di riferimento

Proseguendo il discorso interrotto in precedenza, un caso esemplare nel quale un condomino si trova nell’impossibilità di pagare le proprie spese condominiali è quello della morosità incolpevole. La morosità incolpevole non è altro che una particolare situazione nella quale un soggetto, in seguito alla perdita di parte della propria capacità reddituale relativa al nucleo familiare, si trova nella posizione di non poter effettuare i pagamenti per adempiere ai propri obblighi. La normativa che regola la morosità incolpevole è il decreto legislativo 102 del 2013, e in particolare l’articolo 6. All’epoca della sua introduzione, il decreto conteneva alcune disposizioni in merito a questioni di natura immobiliare, oltre a trattare tematiche finanziarie e legate alla fiscalità. Una definizione più chiara e netta di morosità incolpevole è stata fornita però solamente attraverso un decreto dell’anno successivo, emanato direttamente dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. In poche parole, la definizione sopra riportata fa riferimento ai casi delicati in cui i condòmini non hanno la capacità economica per far fronte ai pagamenti che spettano loro. Un esempio è dato dalla perdita di lavoro da parte di uno dei membri del nucleo famigliare o dalle procedure di cassa integrazione da parte delle strutture lavorative. Anche la malattia e gli infortuni (entrambi di una certa gravità) rientrano nell’ambito dei possibili casi di morosità incolpevole. Ma come deve comportarsi un amministratore di condominio in questi casi? Per poter parlare realmente di morosità incolpevole, l’amministratore deve accertarsi attraverso documenti ufficiali dell’impossibilità da parte degli inquilini di provvedere ai pagamenti delle spese.

  • Gestire i casi di morosità incolpevole con l’aiuto di uno studio legale

La gestione immobiliare di un condominio è dunque un compito gravoso per l’amministratore, soprattutto qualora si debba far fronte a casi delicati legati ai mancati pagamenti di spese e tasse. Con tutta probabilità, un amministratore spigliato e con anni di esperienza alle spalle non avrà problemi a districarsi in mezzo alle problematiche più delicate. Ma cosa fare quando invece risulti assai complicato risolvere le questioni economiche di maggiore rilevanza? La soluzione ideale è quella di fare affidamento su uno studio legale che, attraverso i propri avvocati, possa porre fine ai problemi economici sussistenti. Grazie all’operato dei professionisti della burocrazia sarà possibile portare avanti i casi finanziari in maniera tale da gestire al meglio le situazioni più ingarbugliate. La morosità incolpevole non è esente da queste circostanze. Risolvere le questioni relative ai mancati pagamenti da parte di uno più condòmini è uno dei casi in cui conviene rivolgersi presso uno studio legale, mediante il quale, una volta analizzato la situazione economica dei soggetti, sarà possibile procedere con la ricerca di possibili soluzioni burocratiche. Al contrario, anche i condòmini potranno recarsi in uno studio legale per cercare di far valere la propria posizione in merito ai casi più delicati. Si prenda il caso in cui un inquilino debba dimostrare all’amministratore di trovarsi in una situazione di morosità incolpevole. Per far ciò, richiedere una consulenza presso il nostro studio di professionisti è la soluzione più pratica in assoluto. Il parere di un avvocato è essenziale per sciogliere i dubbi e le incertezze relative ai casi economici, potendo fornire ai suoi assistiti opinioni rilevanti grazie all’esperienza maturata nel corso degli anni. Grazie all’intervento degli esperti di diritto, la morosità incolpevole potrà essere accertata con maggior rapidità.

Leave a comment